IL PROGETTO

Dal sogno alla teoria

 

La mia esperienza non era, fino a quel momento, molto formata nel settore nautico ma la voglia di fare, di imparare, era (ed è) tantissima. Forte del fatto di avere due fratelloni, ai quali peraltro sono legatissima, che invece masticano barche e mare da tutta la vita e soprattutto spinta dalla voglia di investire d'ora in avanti in qualcosa che non sia solo prettamente economico-materiale ma soprattutto emozionale e vicino alla natura, comincio a chiedere consiglio a Sandro e Mammo (vedi sezione "ciurma"). Comincio a tartassarli di domande, a sottoporre offerte ed occasioni trovate qua e là, ad impostare idee di spesa e di potenziale profitto a lungo termine, a stilare una lista di pro e contro ed a mettere nero su bianco quello che da anni era imprigionato nei meandri della mia mente o solamente a livello inconscio sognavo: scelta della barca da acquistare.  

Il destino è quel che è

E' stata una concomitanza di riflessioni, sensazioni e circostanze che mi hanno portato, alla fine, a scegliere di impostare il "Progetto Armelea".

Grazie ai contatti ed alle conoscenze di Mammo nel settore sono venuta a sapere che probabilmente ci poteva essere un'occasione per un'imbarcazione di 48', ormai da qualche anno fortemente trascurata.

E' stato poi anche grazie al fatto che conosceva personalmente il precedente proprietario e l'imbarcazione, a seguito di alcune lavorazioni personalmente effettuate a bordo in qualità di rigger professionista, che siamo stati in grado di poter fare un sopralluogo dettagliato ed un'analisi approfondita dello stato dell'imbarcazione.

 

Dalla teoria alla pratica

Sulla carta Armelea è: una barca a vela, usata, d'epoca, con scafo in legno lamellare di mogano, pezzo unico al mondo, made in Italy in tutto e per tutto (progettazione e costruzione fatte rispettivamente da architetto e cantiere italiani famosi in tutto il mondo, unico proprietario italiano, tutt'ora batte bandiera italiana e perfino i winch sono marchiati ancora "Barbarossa") quando le cose si facevano molto bene anche nella pratica, una barca di famiglia, amata e vissuta da nonno, padre e figli.

PRESA VISIONE DELL'IMBARCAZIONE: era il 24 Febbraio 2016.

ESTERNO:

Questi i principali "difetti" ben visibili:

  • Poppa danneggiata
  • opera morta segnata in diversi punti
  • ponte in teak fortemente usurato e macchiato
  • piastra paterazzo piegata
  • panche del pozzetto marcite e scrostate
  • tuga danneggiata e scrostata
  • tambuccio e tagliola danneggiati e scrostati
  • spray-hood malconcio in alcuni punti strappato con terminali rotti e centine piegate
  • presenza di attrezzatura idraulica non più in uso
  • tavolino pozzetto da buttare
  • timoneria inchiodata + ruota timone imberlata
  • zattera di salvataggio da revisionare o addirittura rottamare
  • 6/11 winch inchiodati
  • trasto randa inchiodato
  • carena sporchissima
  • tappi imbarco acqua+gasolio da sostituire (quello dell'acqua non c'è proprio),
  • ancora mod. Bruce sotto dimensionata ed in pessime condizioni; salpa-ancora funzionante ma piastra di supporto instabile 
  • tender + motore fuoribordo assente
  • estintori da buttare (tutti arrugginiti)
  • salvagenti da buttare (oltre che ammuffiti non più regolamentari)
  • dotazioni di sicurezza da sostituire

Sintesi dell'analisi esterna: 

  • Struttura sana e robusta, indice del fatto che si tratta di una barca veramente ben costruita in origine.
  • Manovre correnti di ottima qualità anche se da riprendere e manutenere a fondo.
  • Manovre fisse sane: sartiame OK e addirittura sovra-dimensionato, ma dalle lande ci sono perdite d'acqua. Albero e crocette OK. Battagliola OK, solo un candeliere piegato.
  • Vele: randa in buone condizioni ma da sistemare (piccoli strappetti ed occhiello strappato), fiocco da buttare (modello mutanda del nonno); trinchetta nuova; serie di vele usate tenute in magazzino da verificare e provare quali gennaker, spinnaker, code 0, altro genoa, tormentina. Tangone assente.
  • Cime ormeggio fortemente usurate e senza ammortizzatori; drizze molto buone; scotte buone ma parecchio indurite.

 

INTERNO:

Questi i difetti principali:

  • Forte odore di muffa e gasolio
  • sentine piene d'acqua dolce misto gasolio
  • pareti annerite dall'umidità
  • perdite d'acqua ovunque evidenziate da bulloni passanti incrostati ed arrugginiti oltre che dai materassi macchiati ed ammuffiti (tutti da sostituire compresa cuscineria della dinette), tendine ammuffite e macchiate, ripiani interno armadietti marciti
  • plafoniere ossidate e luci ad incandescenza da sostituire
  • cucina (forno+fornelli) da buttare, tubo gas di rame bucato, interno frigo tutto arrugginito + coperchio da rifare
  • strumenti meteo ossidati e non più funzionanti
  • lavandino cucina in pessime condizioni, lavandino bagno arrugginito con diverse bolle che si scrostano
  • miscelatori cucina+bagno+bagnetto da sostituire
  • galleggianti e pompe di sentina da sostituire perchè non funzionanti, vaschette acque grigie da sostituire
  •  batterie servizi + motore (4+1) sembrano nuove ma non si caricano più (troppo tempo inutilizzate) quindi da sostituire
  • VHF da sostituire
  • porte imbarcate, danneggiate in diversi punti e di diverso colore l'una dall'altra
  • impianto elettrico da rivedere in toto
  • impianto idraulico non male, funzionante anche se gran parte di tubi e raccordi sono da sostituire; WC da buttare entrambi
  • pilota automatico non funzionante
  • dissalatore non funzionante, probabilmente da revisionare
  • Impianto di riscaldamento "Webasto" non funzionante, probabilmente è possibile revisionarlo con una spesa contenuta
  • GPS/Chartplotter esterno assente. Stazione vento ed ecoscandaglio funzionanti
  • Bussola da buttare
  • Indicatori di livello acqua e gasolio non funzionanti
  • Boiler non funzionante

Sintesi dell'analisi interna:

  • Tavolo, sgabelli e scaletta, anche se da riprendere, bellissimi ed in legno massello in teak;
  • scafo bellissimo e sano, fasciame liscio anche se molto sporco.

MOTORE:

Trattasi di un Volvo Penta del 1985. Si presenta completamente incrostato di sale/ossidato/arrugginito ed alcune parti addirittura si sgretolano; è andato in moto (grazie a una batteria che abbiamo portato in quanto quella a bordo era a zero e non si caricava) facendo uscire un fumo nerissimo dallo scarico; il fatto che sia partito quasi al primo colpo, pur così malconcio, ci ha fatto propendere per una revisione a ore zero anzichè una sostituzione ex novo. Trattandosi infatti di un motore vecchio e ancora praticamente tutto meccanico, come non li fanno più; sala macchine da ri-coibentare e da sistemare (un travetto aveva preso fuoco perchè a contatto con la marmitta).

 

 
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Il progetto oltre le apparenze

Non aveva affatto un bell'aspetto la prima volta che l'ho vista, si vedeva che, purtroppo, era stata effettivamente trascurata da diversi anni, ma ricordo bene la miriade di sensazioni positive non appena salita a bordo. Ricordo vivamente la sensazione di sicurezza, la sua possenza, le sue linee singolari ed eleganti, i suoi spazi interni così generosi.

Non mi sono fermata all'apparenza, sono andata oltre immaginandola di nuovo bellissima ed estremamente funzionante come un tempo, fulcro di ritrovo per anime affini che vogliono condividere avventure in mare.

 

PIANO DI AZIONE

- Fare una proposta di acquisto al proprietario per l'imbarcazione usata e nello stato in cui è; se accettano...

- Fare un importante restauro, sapiente e ponderato, che consenta di rimetterla prima di tutto in buone condizioni per la navigazione in tutta sicurezza; fare importanti interventi sotto il profilo estetico, secondo il mio gusto (cosa diversamente impossibile con una barca nuova); capire come funziona (sia la barca che gli impianti in essere o da sostituire), di cosa ha bisogno ed imparare a conoscerla in tutte le fasi delle lavorazioni; riportare la barca alla sua originaria bellezza ed eleganza per destinarla alla proposta di: vacanze in barca a vela tra amici, charter nautico, boat & breakfast, corsi di navigazione d'altura, corsi di marineria.

- Fare un paio di stagioni e quantificare gli eventuali profitti: se ci saranno, investirli in ulteriori lavori di ristrutturazione e acquisto di altre strumentazioni oltre che di ammodernamento delle manovre per portarla in ottime condizioni in previsione di un eventuale giro del mondo; se non ci saranno profitti la barca avrà comunque acquistato nuovo valore rispetto allo stato attuale e, conseguentemente, forte anche del fatto che una barca d'epoca non si svaluterà mai più di così se non per trascuratezza, si potrà provare a venderla recuperando i soldi spesi. Inoltre io nel frattempo avrò fatto un mare di esperienza (in tutti i sensi) sia sotto il profilo nautico di navigazione che sotto il profilo della ristrutturazione e del funzionamento dell'impiantistica nel settore nautico.

 

L'acquisto è stato il primo passo.

Il primo e minuscolo pezzo del puzzle intitolato "Spesa totale prima di navigare". Il grosso è stato il lavoro di ristrutturazione, la lista di documentazioni da rinnovare e far certificare (es. RINA scaduto), il fatto di riuscire ad incastrare i miei impegni lavorativi con le difficoltà logistiche di distanza dal luogo di ormeggio (io vengo ed attualmente abito a Modena = 380 Km andata + 380 Km ritorno), nel capire cosa sarei riuscita a fare autonomamente (non solo a livello di capacità personali ma anche di tempo da poter dedicare personalmente alle lavorazioni) e cosa invece non poteva prescindere dal fatto di chiamare dei professionisti del settore.

Come tutti i progetti di ristrutturazione anche Armelea ha presentato diverse sorprese, non pochi imprevisti e ritardi. Il progetto iniziale, seppur abbastanza audace ma comunque conservativo, prevedeva infatti di poter cominciare la stagione di charter già dall'estate 2016.

Oggi, a primavera 2017, posso dire di essere pronta e di aver terminato i lavori sia a livello strutturale che estetico senza escludere una verifica e revisione totale di impianti (elettrico ed idraulico), sostituzione dotazioni e strumentazioni necessarie a navigare in comodità, completa sicurezza e senza limiti.